51° Palio a Laura Montalegni di Vignola

Nella mia famiglia la passione per il balsamico ha origini che risalgono agli anni sessanta del secolo scorso.

Mio padre mi ha detto che sua nonna Frignani Angiolina produceva ad uso familiare un balsamico prodotto in un'unica botte. Non ho mai avuto occasione di assaggiarlo, vista la mia età, in quanto questa tradizione si interruppe per alcuni decenni. Ma ormai il seme della passione per questo straordinario prodotto era gettato, e si sa che i semi prima o poi germogliano.

Infatti nel duemila mio padre Gianni Montalegni volle ripristinare questa consuetudine, e con l'aiuto di mia madre Barbara crearono nel sottotetto un ambiente ideale per accogliere l'acetaia. Mio padre mi dice che la sua intenzione era quella di avviare una batteria di balsamico, ma su suggerimento del Sig. Renzi di Modena cui si rivolse per acquistare le botti, anziché avviare la batteria di famiglia ne impiantò quattro, una dedicata a me e le altre tre ai miei tre fratelli Sara, Silvia e Andrea. Senz'altro fu la scelta giusta, infatti oggi tutte e quattro le batterie ci regalano un aceto di grande qualità.

Con la sapiente consulenza del Sig. Cocchi Agapito di San Vito e il desiderio di mio padre di apprendere le tecniche per la conduzione ottimale delle batterie, anche frequentando i corsi di apprendimento tenuti dalla Consorteria di Spilamberto, fu avviata quindi con successo l'acetaia di Famiglia con l'utilizzo di aceto già semi maturo di una decina d'anni.

L'occasione poi dei prelievi, dei travasi, e dei rincalzi annuali, sempre effettuati con la prima luna calante di marzo, è stata per me l'occasione per apprendere a mia volta i rudimenti di questa vera e propria arte: come calcolare la quantità da prelevare in base alla densità raggiunta nella botticella più piccola, analizzare le acidità createsi nelle varie botti di ogni batteria, ragionare sulle caratteristiche del prodotto da usare per i rincalzi annuali delle botti madri al fine di ottenere un prodotto pieno di vita batterica.

Senz'altro agire con una certa competenza, conoscere le tecniche per eliminare i piccoli problemi che si creano soprattutto nei primi anni di avviamento della batteria aiuta, ma a mio modo di vedere serve anche una buona dose di fortuna, affinché si selezionino nel tempo i lieviti e gli acetobatteri più idonei al raggiungimento di un'alta qualità del balsamico.

Anche l'ambiente fisico dell'acetaia a mio modo di vedere è fondamentale. Nel mio sottotetto si superano spesso d'estate i 40 gradi di temperatura, e d'inverno lascio l'abbaino aperto in modo che l'ambiente riposi abbondantemente sotto i 10 gradi.

Sono veramente entusiasta ed emozionata per il risultato raggiunto, che mi è di sprone per dedicare ancora maggiori attenzioni (se possibile) per l'ottimale prosieguo dello sviluppo della mia acetaia, sempre con l'aiuto di mio padre che quasi giornalmente non riesce ad evitare di fare una capatina di controllo in acetaia per verificare che tutto proceda al meglio.

Laura Montalegni


51° Palio. Un nuovo inizio con uno sguardo al passato e uno al futuro

È stata una grande sorpresa ed un grande onore per me ricevere il Premio Rolando Simonini durante l’ultimo Palio di San Giovanni, un riconoscimento importante che porta il nome dell’uomo che con lungimiranza e sapienza ha colto l’importanza dell’Aceto Balsamico Tradizionale per Spilamberto e per la nostra terra. Un grande onore perché il premio non era solo per me, ma per tutti i Sindaci che prima di me hanno lavorato con impegno e creduto nel grande e prezioso lavoro della Consorteria. Noi abbiamo avuto la fortuna di ereditare la grande ricchezza ed il grande lavoro della Consorteria, una ricchezza da proteggere, difendere e valorizzare, proprio come succede per le batterie che in famiglia si trasmettono di generazione in generazione, continuando sempre a curarle con pazienza e dedizione. Abbiamo anche ereditato l’Aceto Balsamico Tradizionale, con la sua bontà, il suo gusto, la sua storia; un prodotto che nasce e cresce con lentezza e pazienza per diventare poi qualcosa di unico.

Questa importante eredità però dobbiamo condividerla e quando è il momento passare il testimone alle generazioni più giovani. La nostra è una comunità ricca di storia e tradizioni, è la casa di tutti, una casa vera, in cui si produce anche quel grande patrimonio che è l’Aceto Balsamico Tradizionale. L’ABT è infatti senza dubbio legato a concetti come famiglia, tradizioni, radici. Ecco allora che quando nell’aria si sente il profumo di Aceto Balsamico noi sentiamo di essere a casa, dovunque siamo. Ed ecco che come per la madeleine di Proust ci arrivano tanti ricordi, i ricordi delle domeniche della Fiera emozionati e felici per la partecipazione al Palio di San Giovanni; i ricordi dei pranzi e delle cene in famiglia in cui il prezioso Balsamico Tradizionale arricchisce in modo importante i nostri piatti della tradizione e noi ce li gustiamo insieme a chi c’è sempre e a chi rappresenta le nostre radici; i ricordi del nonno o del papà che ci hanno insegnato le regole per produrre qualcosa che solo noi sappiamo fare così, in questo modo preciso e meraviglioso.

Per noi spilambertesi quindi l’Aceto Balsamico Tradizionale non è solo aceto è la nostra vita, è il luogo da cui veniamo.

Ecco perché sono così felice di aver ricevuto questo premio, ecco perché sono onorato di rappresentare tutti i Sindaci che finora hanno lavorato davvero per questo grande patrimonio. Questa è la loro casa, la sarà sempre, come sarà la casa degli uomini e delle donne della Consorteria, che instancabilmente lavorano per tutelare uno dei nostri beni più preziosi. Insieme siamo una grande squadra. Continuiamo così.

Grazie di cuore a tutti!

Umberto